Produzione: Italia
Il farro Monococco selezionato appositamente per la produzione in biologico.
La spiga non si disarticola facilmente come avviene in altri monococco.
La farina è particolarmente indicata per uso biscottiero e panificazione.
Il farro monococco, detto anche Piccolo Farro, è una pianta molto rustica adatta a suoli aridi, e poveri, che mal sopporta le concimazioni azotate, tollera le basse temperature ed è molto resistente alle malattie fungine. Di taglia medio alta presenta una spiga aristata distica. Ciclo vegetativo medio lungo, in genere si raccoglie dopo i frumenti verso la metà di luglio.
La sua densità e la sua altezza, nonché il suo forte e diffuso apparato radicale, bloccano la crescita delle erbe infestanti con le quali non esiste competizione ad esclusione del sorgo selvatico (sorghum halepense) o sorghetta.
L’umidità alla raccolta, o meglio, al momento della conservazione, non deve essere superiore al 13% per bloccare lo sviluppo di muffe, fermentazioni anomale e di colonie di parassiti del tipo punteruolo, piralide, o altro.
Il farro monococco ha caratteristiche dietetico-nutrizionali e organolettiche eccezionali, con il contenuto medio proteico più elevato di tutti i frumenti normalmente coltivati, oltre ad alti tenori di carotenoidi e di microelementi. Ideale per lo svezzamento dei neonati.
Preparazione del terreno: non varia rispetto a quello degli altri cereali e deve essere in tempera e omogeneo per favorire l’interramento regolare del seme.
Semina: preferibile quella autunnale, ma essendo alternativo si può seminarlo fino alla fine di febbraio, in questo caso si consiglia di aumentare la dose di semina del 20%.
Dose di semina: 120-140 kg/ha per semina autunnale, 150-160 kg/ha per semina primaverile.
Confezioni: Kg 20